La pastorale dei fedeli in situazioni di manifesta indisposizione morale

Autori

  • A. S. Gil Sánchez Incaricato di Diritto del "munus sanctificandi". Pontificia Università della Santa Croce

DOI:

https://doi.org/%2010.1400/229679

Parole chiave:

Cura pastorale, doveri dei pastori, diritti dei fedeli, giustizia pastorale, preparazione ai sacramenti, divorziati risposati.

Abstract

A partire dalle indicazioni dell’Evangelii gaudium, si propone un nuovo modello canonico-pastorale nei confronti dei fedeli che si trovano in periferia morale o spirituale o, con espressione dell’Ecclesia de Eucharistia, in “situazioni di manifesta indisposizione morale”. Oltre a proporre l’uso di questa nuova terminologia, onde evitare di fissare l’attenzione quasi esclusivamente sui fedeli divorziati risposati e sulla questione della loro ammissione ai sacramenti, si evidenzia la necessità di modificare l’atteggiamento dei pastori e delle comunità cristiane, affinché vadano incontro al bisogno – che si traduce in un “vero diritto” – di questi fedeli di ricevere una cura pastorale adeguata alle loro circostanze e disposizioni. Una pastorale che non si limiti a segnalare le cose che non possono fare, ma li aiuti, in modo personalizzato e con la necessaria gradualità, a riscoprire la gioia di una vita improntata al Vangelo, a raggiungere le disposizioni necessarie per partecipare ai sacramenti e – confortati dalla grazia di Dio – a diventare, anche loro, discepoli missionari. Si propone, in fine, un modello di accompagnamento ispirato alle “otto tesi” sulla pastorale dei divorziati risposti formulate dal cardinale Ratzinger nel 1998 e alle indicazioni pastorali di Papa Francesco nell’Evangelii gaudium.

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Pubblicato

2014-12-15

Fascicolo

Sezione

Dottrina