L'intrinseca doverosità liturgica e giuridica del culto ecclesiale

Autori

  • C. J. Errázuriz M.

DOI:

https://doi.org/10.1400/247040

Parole chiave:

diritto liturgico, rapporti tra liturgia e diritto, doverosità giuridica della liturgia, diritti delle persone e della Chiesa in ambito liturgico.

Abstract

Si cerca di approfondire la distinzione tra doverosità liturgica e doverosità giuridica del culto ecclesiale, fondando i due aspetti in modo intrinseco nella stessa realtà della sacra liturgia. Il dover essere liturgico riguarda quanto per configurazione divina e umana i Pastori e tutti i fedeli sono chiamati a vivere nei segni sensibili che significano e realizzano la santificazione degli uomini e il culto di Dio, secondo cioè una logica propriamente liturgica. Il tradizionale “diritto liturgico” si pone in quest’ambito, e nella sua denominazione la parola “diritto” ha un senso normativo ampio, non di oggetto della virtù della giustizia. Quest’ultimo senso invece è decisivo per comprendere la doverosità propriamente giuridica della liturgia, secondo la quale i Pastori e tutti i fedeli devono agire in ambito liturgico in maniera giusta, cioè dando o rispettando i diritti dei fedeli, delle persone non battezzate e della Chiesa come istituzione in tutti i suoi livelli, tenuto conto della configurazione divino-umana di tali diritti. Va osservato che queste due dimensioni di doverosità sono intrecciate nell’unica realtà del mistero liturgico, per cui entrambe sono presenti anzitutto nella vita liturgica, e poi nei libri liturgici e nelle leggi ed altre norme ecclesiastiche su questa materia.

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Pubblicato

2016-09-15

Fascicolo

Sezione

Dottrina