Mons. Álvaro Del Portillo e la codificazione canonica.

Autori

  • J. L. Gutiérrez Professore emerito di Diritto canonico. Pontificia Università della Santa Croce.

DOI:

https://doi.org/10.1400/224841

Parole chiave:

Álvaro del Portillo, codificazione canonica, fedeli, laici, struttura gerarchica.

Abstract

Per valutare il contributo di Mons. Álvaro del Portillo alla codificazione canonica del 1983 è necessario situarlo nel tempo in cui esso si svolse. In consonanza con l’ecclesiologia allora vigente, il CIC del 1917 riponeva il fondamento di tutte le leggi nella potestà di giurisdizione della gerarchia. Prevalse l’applicazione esegetica del Codice e non fu elaborata una teoria generale del diritto canonico. L’inizio degli anni ‘60 segnò una svolta che comportò il rifiuto del Diritto. Per la nuova codificazione era necessario non solo assimilare gli insegnamenti del Concilio Vaticano ii ma anche applicarli all’ordinamento canonico. Mons. del Portillo collaborò in modo significativo all’approfondimento delle nozioni di laico e di fedele cristiano e dei loro rispettivi statuti giuridici fondamentali, evidenziando la funzione propria e specifica dei laici nell’adempimento della missione della Chiesa. Contribuì pure all’attuale configurazione della legislazione sui chierici e sulla struttura gerarchica della Chiesa.

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Pubblicato

2014-09-15

Fascicolo

Sezione

Dottrina

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