Le restrizioni nell’impostazione del canone sulla limitazione dell’esercizio dei diritti dei fedeli (can. 223 CIC)
DOI:
https://doi.org/10.19272/202508601006Parole chiave:
diritti fondamentali, statuto del fedele, can. 223, limiti intrinseci, bene comune, buon governoAbstract
Prendendo spunto dalla redazione del can. 223, l’articolo analizza la limitazione dei diritti fondamentali supposta dal CIC. Nel § 1 la specularità tra diritto e dovere rende ridondante la menzione dei doveri ; la formulazione induce inoltre a una disgiunzione tra bene comune e diritti che sembra contraria alla coerenza dell’ordine giuridico. Le carenze relative al § 2 riguardano soprattutto le omissioni della previsione normativa. Il contributo sottolinea come il contesto in cui è stato elaborato lo statuto del fedele non ha agevolato la comprensione del cambiamento legato all’affermazione del principio personalistico nell’ordinamento canonico. La cautela nei confronti delle condizioni di esercizio dei diritti e la salvaguardia del rispetto dell’autorità limitano l’esplicazione dello statuto giuridico fondamentale (cann. 208-223). La piena maturazione del nuovo paradigma costituzionale richiede invece il riconoscimento della centralità e del valore intrinseco degli iura fidelium.