La cura pastorale del personale civile della Presidenza della Repubblica Italiana: dal clero palatino alla piena realizzazione dell’ecclesiologia conciliare

Autori

  • Geraldina Boni Professoressa ordinaria di Diritto canonico e Diritto ecclesiastico, Dipartimento di Scienze Giuridiche, Alma Mater Studiorum-Università di Bologna, Italia
  • Alberto Tomer Ricercatore in tenure track di Diritto canonico e Diritto ecclesiastico, Dipartimento di Scienze Giuridiche, Alma Mater Studiorum-Università di Bologna, Italia

DOI:

https://doi.org/10.19272/202508602008

Parole chiave:

ordinariato militare, clero palatino, Concilio Vaticano II, giurisdizione personale, giurisdizione cumulativa

Abstract

Tra i fedeli sottoposti alla giurisdizione dell’ordinario militare in Italia, secondo alcune interpretazioni, dovrebbe contarsi anche il personale civile della Presidenza della Repubblica: un’appartenenza evidentemente eccentrica rispetto alla sua ragion d’essere, eppure da taluni perorata in nome di una pretesa continuità tra l’ordinariato e quel ‘clero palatino’ in passato incaricato della cura spirituale del sovrano e della sua corte. Per valutarne la tenuta, tuttavia, una tale ricostruzione non può sottrarsi a un vaglio eminentemente canonistico, il quale deve essere condotto alla luce delle caratteristiche che definiscono la missione e l’organizzazione dell’ordinariato castrense, poste nell’imprescindibile cornice disegnata dall’ecclesiologia conciliare. Tanto le une quanto l’altra finiscono così per mostrarsi, rispetto a una simile lettura, non solo disallineate, ma del tutto incompatibili.

Pubblicato

2025-12-15

Fascicolo

Sezione

Altri studi

Puoi leggere altri articoli dello stesso autore/i